Foreste di Castanea sativa
I boschi di castagno (Castanea sativa L.) rappresentano una delle formazioni boschive di origine antropica più diffusa nella fascia collinare/montana compresa tra i 700 e i 1200 metri.
Non di rado i boschi di castagno vengono trattati come cedui, con turni di taglio che variano dai 12 ai 16 anni. La ceduazione prevede il taglio periodico del bosco ed è adatta a piante che emettono nuovi fusti dalle ceppaie, con un sottobosco in cui sono presenti il ciclamino (Ciclamen hederifolium Ait.), lo zafferano selvatico (Crocus neapolitanus L.), l’asparago (Asparagus acutifolius L.), il biancospino (Crategus monogyna L.), il pungitopo (Ruscus aculeatus L.).
Talvolta i boschi di castagno si trovano alternati a sistemi agricoli estensivi non irrigui adatti alla coltivazione di cereali da granella o di piante foraggere per l’alimentazione del bestiame, intervallati da coltivazioni di piante legnose tra le quali dominano l’olivo (Olea europea L.) e la vite (Vitis vinifera L.).